Evviva le chiacchiere !Il profumo del Carnevale nell’ aria di casa

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La festa del Carnevale è custode preziosa di antiche ricette .Segna il tempo del senso e il tempo del calendario ,il tempo dei gesti lontani e lo spazio del ritrovarsi in una comunità .Recuperare le antiche tradizioni che si tramandano di casa in casa ,di chiacchiera in chiacchiera diventano una bella occasione di riscoperta della nostra identità individuale e collettiva .E poi le chiacchiere o frappe o lattughe ,come si vogliono chiamare,sono da sempre il simbolo di allegria ! 

 L’ aspetto culinario ha avuto nella nostra storia  una funzione importante nelle ricorrenze sacre e profonde e nelle manifestazioni popolari che poi diventano occasioni per gustare i piatti tipici del territorio, non solo dolci, e le ricette delle massaie ispirate alle voci familiari che si susseguono negli anni .Le ricette e i piatti assumono così un forte valore comunicativo ed esprimono all’ istante il valore della tradizione sociale dei paesi che si lasciano raccontare .Il Carnevale in passato era considerato un periodo di grandi feste e sregolatezze ,di abbondanza e divertimento ,vizi e prelibatezze per cacciare l’ inverno e preparare l’ arrivo della primavera e soprattutto per liberare la fantasia prima delle ristrettezze del periodo quaresimale .

Quella speranza chimerica di poter rendere reale il “paese della cuccagna” e di poter rivivere una certa tavola dei bengodi è un leit motif che accumuna le culture folcloriche dei vari paesi. Dall’ eccesso per il cibo permane oggi un vago ricordo nella vasta gamma di dolci che si preparano per l’ occasione :frittelle ,focacce ,chiacchiere ,castagnole ,chisulì semplici ,con mele o uvetta o crema pasticcera .Usanza cremasca e bergamasca che trova il corrispettivo nella preparazione dei brezel di Carnevale in Germania e dei pommes de garde in Francia .Ed eccole le mie chiacchiere ,ricetta semplice di famiglia ,realizzate anche in versione gluten free ,simbolo del nostro significato del Carnevale, “carnis levamen”, ovvero sollievo e conforto della carne .E le chiacchiere di famiglia rilasciano in casa un profumo speciale ,quel profumo che in un attimo renderà tutti felici ,tutti allegri .

                                                                           

Ingredienti :

500 gr di farina di tipo 1 (per la versione gluten free: 250 gr di farina di riso e 250 gr di farina di teff)-4 uova -50 gr di burro( sciolto e tiepido) -100 ml di bollicine o vino bianco secco (a scelta )-un pizzico di sale-tre  cucchiai di zucchero -zucchero a velo per la decorazione finale- olio di semi per friggere.

 Preparazione :

disporre la farina sulla spianatoia ,nel centro mettervi le uova ,il burro ammorbidito, lo zucchero ,il sale ,il vino (o lo spumantino) e amalgamare bene gli ingredienti. Quando l’ impasto sarà compatto lavorarlo con il palmo delle mani per ottenere una pasta liscia ed elastica. Stendere quindi la pasta a sfoglia sottile con il mattarello oppure con l’ ausilio di una sfogliatrice ,ritagliare con la classica rotellina le chiacchiere a rettangoli ,strisce o lasanghe creando anche dei simpatici fiocchi ad incastro .

In un tegame alto almeno dieci centimetri mettere sul fuoco l’ olio di semi e al momento giusto immergere le frittelle che ,quando saliranno a galla, andranno subito girate appena saranno dorate .Farle asciugare bene su carta assorbente e disporle su un invitante piatto di portata cospargendole di poco zucchero a velo .Si possono abbinare, tra le varie proposte, con un bicchiere di  Visner ,il vino di visciole di Pergola ,deliziosa chicca marchigiana .Chiacchiere per tutti !


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