Tutto inizia con il nostro latte…

Visitare lo stabilimento Mila di Bolzano è un po’ come ritrovare un filo diretto con la Val Sarentino, nel cuore dell’Alto Adige, è un po’ come sognare di sdraiarsi sui tappeti verdi delle montagne o tuffarsi nel fieno gelosamente raccolto dai contadini altoatesini. Lo spirito dell’azienda è incentrato sull’importanza della materia prima. È il latte infatti che distingue Mila e fa la differenza.

Le parole chiave sono freschezza, controllo e cooperazione: 2.537 soci contadini hanno pensato di riunirsi per preservare e valorizzare il latte di alta montagna. La qualità del latte viene monitorata ogni giorno e ogni giorno viene raccolto solo latte dell’Alto Adige direttamente dai diversi contadini o nei punti di raccolta. Ciò che colpisce, entrando nello stabilimento, è una grossa parete che ha come protagonisti proprio i volti sorridenti dei contadini, dei “veri” fornitori di latte di montagna… Manuel, Nadja, Johanna, Markus, Tamara, Daniela…

Le zone “verdi” Mila, dal Passo Resia al confine sud di Bolzano e da Mendola ad Est, sono i Masi dei contadini dell’Alto Adige, piccole realtà produttive con una media di 8/12 mucche per stalla. Le mucche sono autoctone, prevalentemente di razza Bruna o Simmental, abituate a vivere in questi territori e l’agricoltura praticata è estensiva con foraggi controllati e Ogm-free. Sono tradizione e famiglia a portare avanti un’attività che permette di curare i pascoli, che crea un legame profondo con la natura e che soprattutto crede in un progetto di cooperazione che ha permesso di dare alla valle un’importanza sociale e una nuova vitalità: quella voglia di saper fare che sa costruire qualcosa di unico…

E così il pensiero di proteggere le piccole latterie e di permettere agli agricoltori di consegnare il latte in loco ha portato nel tempo a delle cifre quasi impressionanti: 192 milioni di kg di latte vaccino e 1.286,998 kg di latte di capra raccolti. Ma tutto parte sempre dalla passione dei contadini, dai loro contenitori di latta che profumano di montagna e di fieno. Tutto parte sempre da lì: dalle stalle e dalle braccia dei soci e dalla filosofia di qualità della Mila che punta ad un prodotto d’eccellenza. Siamo rapiti dalla “storia dello yogurt”: Rudi e Christian ce ne parlano come se fosse il racconto di una fiaba a lieto fine.

Il latte raccolto viene raffreddato, pastorizzato e standardizzato e così… è pronto per la preparazione dello yogurt: si aggiunge la frutta, pastorizzata, e i vari ingredienti e inizia la fermentazione (8-10 ore) utilizzando le classiche colture di yogurt e preservando tutto il suo autentico sapore acido. Visitando i tre piani in cui è strutturata l’azienda osserviamo da vicino i serbatoi di fermentazione, le riempitrici (che riempiono 22 mila vasetti all’ora), il reparto del prodotto finito in cui ogni pezzo viene minuziosamente controllato. La sicurezza alimentare è un altro cardine della filosofia aziendale. Cosa si produce? Diverse tipologie di latte fresco e UHT (tra cui l’amato Latte Fieno) e dalla trasformazione del latte non solo yogurt e ben 80 gusti diversi proposti, anche Senza Lattosio e Benessere Zero Grassi, per accontentare i trand del mercato a cui rispondere continuamente, yogurt marchi terzi (con ricette ovviamente diverse) di cui Mila va particolarmente fiera, formaggi (anche di capra) da taglio, grana fuori sale, panna, burro e mascarpone. 

Il nome stesso, Mila, richiama la parola “latte” e uniforma, rispecchiandole, l’essenza stessa delle varie cooperative. Oltre al latte l’altra parola chiave è il rispetto per l’ambiente (l’attenzione verso il materiale di confezionamento … il vasetto K3 ha il 30% in meno di plastica e l’imballaggio di cartone è riciclabile) e per le persone, le famiglie contadine che “coccolano” l’amato territorio. E siamo così giunti alla fine del nostro percorso: ogni giorno “si producono” 92 chilometri di vasetti! Una lunghissima strada in salita. E la prospettiva è tutta per un futuro denso di prospettive! 

Intanto i visitatori possono godere del rinnovato Mila Shop e Bistro, una location dal design studiato nei particolari che profuma di legno e di festeggiamenti per i 40 anni dello Yogurt Mila. La scoperta più interessante! Tanti gusti davvero intriganti: yogurt Torta grano saraceno e yogurt Frutta del Drago Guaranà, mela carota e zenzero, melograno e tè verde per gli speciali da bere e dulcis in fundo le varie proposte delle simpatiche “Gusto + Gusto” … Ve ne cito una: vaniglia e biscotti, caffè e cioccolato.

Tutti i grandi successi iniziano con un sogno, un sogno ad occhi aperti 

Perché festeggiare lo yogurt? Perché è un prodotto d’eccezione come “numeri” realizzati e soprattutto come storia e Robert Zampieri, Direttore Generale Latte Montagna Alto Adige – Mila, ci ha raccontato, con passione, questi ricordi partendo dal primo travaso di yogurt nel 1977. Da quei lontani anni ’70 e da quei timidi tentativi di produrre yogurt in Alto Adige si sono susseguite diverse tappe di successo, nel 2007, nel 2012, nel 2014 con l’introduzione del primo yogurt italiano di latte intero senza lattosio e nel 2015. 

E arriviamo ai giorni nostri: 1,2 milioni di vasetti di yogurt al giorno! Dove festeggiare questo bianco iter di tradizione e innovazione? Quale location migliore della deliziosa Val Sarentino, in cui sono presenti 185 soci e operosi contadini e in cui si tocca con mano l’amore per la propria terra. E così eccoci proiettati nello strepitoso Jogustival che unisce agricoltura, economia, artigianato: si apre un weekend ricco di eventi e emozioni, una valle da conoscere e da scoprire, un incontro di cultura, divertimento e piacere culinario.

È stata emozionante la prima spillatura del nuovo yogurt Mila con un gusto tipico della Val Sarentino quasi a simbolizzare una trade union tra lo yogurt dell’anniversario creato in occasione dei 40 anni dello yogurt Mila e una tipica essenza territoriale. 

E non poteva mancare l’incontro, un po’ magico, con la Regina dello Yogurt, Petra Schwarz, moglie di un contadino Mila: una “Miss Jogustival” di tutto rispetto e di tutto sorriso dolcemente accompagnata dalle cinque reginette dell’Alto Adige, patriottiche rappresentanti dei prodotti regionali: mela, jodel, miele, razza Bruna e fragola. 

Il legame forte con il territorio si è piacevolmente concluso con la degustazione di alcuni piatti della cucina sarentina rivisitati in chiave moderna e dinamica dallo Chef del ristorante Hölbriegl, una vecchia conceria, ora luogo di piacere, riposo, benessere e soprattutto di incontro con i sapori forti altoatesini: Schlutzkrapfen homemade (mezzelune di ricotta e spinaci tipici locali), gulasch di manzo con canederlo di speck e l’immancabile Apfelstrudel mit Sahne, strudel di mele gioiosamente fatto in casa. 

Particolari anche il Latschensorbet, il caratteristico sorbetto di pino mugo e la curatissima cantina di vini, che ci ha regalato deliziose scoperte di vini autoctoni tutti da provare.

Dal Maso e dalle malghe … il sogno continua 

L’essenza di “sentirsi a casa” e l’orgoglio di un territorio si percepiscono profondamente entrando nel Maso Tennacker Hof gestito con amore e dedizione da Franz e sua moglie. Il cammino in mezzo ai sentieri ci regala paesaggi meravigliosi, un incontro spontaneo tra l’azzurro forte del cielo, il verde dei prati curatissimi e il bianco del latte … un po’ come i colori del logo della Mila dopo il restyling del 2012, quando è iniziata la fortunata campagna dei testimonial con i contadini “reali”. 

Siamo a 1.030 metri di altezza, sullo sfondo un magnifico castello ed ecco la stalla di Franz con 24 bellissime mucche da latte, libere di andare al pascolo, che producono circa 18 litri di latte Bio al giorno. La mungitura viene effettuata due volte al giorno … Sulla parete del suo Maso Franz ci fa vedere, orgogliosamente, le scritte “Il gusto della genuinità” e “Mila ha scelto il nostro latte”. 

La visita termina con l’essicatoio del fieno e così la mente vaga verso l’ultimo slogan promozionale Mila in cui un bambino, gustando un yogurt, si tuffa beatamente nel fieno. E proprio il fieno è un po’ il simpatico “punto di appoggio” del cammino espositivo che ci aspetta in paese: tredici punti di esposizione con 30 varietà di yogurt da assaggiare, degustare, conoscere e 13 timbri da completare. Facce da yogurt … potremmo dire …

La postazione 12 resta la più gettonata, con l’assaggio della novità primaverile yogurt da Bere Pink Lady, dedicata alla succosa apfel, la famosa mela della varietà Crissp Pink … che dire? Il “rosa” ha sempre il suo perché! Nei Masi entri e puoi sentire la passione … la stessa passione si può ritrovare anche nei MirSarner, gruppo di artigiani della Val Sarentino, che hanno esposto alcune loro produzioni ed eccellenze locali arricchendo con gioia la festa per i 40 anni dello yogurt Mila. L’attaccamento palese per la propria terra si percepisce assistendo alla sfilata delle delegazioni Mila, provenienti dalle varie zone di raccolta del latte: un trionfo di cultura locale e di tradizioni rivissute nei costumi tipici dei contadini, nel ricordo di antichi mestieri e giochi, nella musica della banda, persino nelle mucche agghindate, le vere protagoniste infondo della festa. Il senso d’identità della valle ci pervade: i Sarentinesi sono un popolo davvero ospitale e laborioso, rispettano profondamente la loro valle e ne onorano le tradizioni prendendosene cura con il cuore che abbiamo potuto cogliere osservando, in religioso silenzio, i riti della Processione in onore di San Giovanni, protettore del fiume. Ogni artigiano ci racconta un pezzo di storia, di vita, di terra: chi ha la passione del legno, chi ricama il cuoio, chi fa il tessitore, chi l’orafo, chi il tornitore, chi l’apicoltore … in un girotondo artistico di creatività. L’artigiano più curioso? Il mastro artigiano e scultore di pietra Tobias Nussbaumer che lavora una pietra naturale della regione … le sue lampade brillano davvero di luce propria. Il momento più topico è stato l’incontro con il campione olimpico di slittino Armin Zöggeler, testimonial d’eccezione di Mila nella suggestiva cornice dello storico Rohrerhaus, citato nel 1288 dal conte tirolese Meinhard. Qui parlano le immagini della suggestiva mostra fotografica che ci fa riscoprire le tappe della storia Mila con l’autorevole voce di Mila Luis, un racconto emozionante di aneddoti, in particolare la prima spillatura di yogurt, il 27 ottobre 1977. Emozionante è anche la conoscenza del mastro casaro Ludwig Tschurtschenthaler che ci propone un assaggio degli “adorati” formaggi Mila e che rappresenta l’orgoglio di chi dà valore al proprio lavoro e al turismo locale. Il caseificio propone 15 tipi di formaggio, dal formaggio fresco a quello con breve stagionatura fino al Trentin Grana. Il suo preferito? L’Alta Badia: Ludwig ha modificato 5 anni fa la ricetta creando un formaggio profumato, aromatico, ma non saporito, che piace a bambini ed adulti e che è particolarmente versatile in cucina. La novità? In ottobre verrà presentato il Sasso Nero, creato dopo ben 30 prove e dedicato a una delle montagne più alte dell’Alto Adige. Ludwig si coccola con le specialità di Sarentino: il pranzo, realizzato in collaborazione con gli allevatori di razza Bruna e con le contadine, ci ha proposto brodo di carne, un tagliere che parlava da solo con Striezel, una sorta di piadina fritta preparata con farina di segale e farcita con speek, kaminwurzen (salame crudo), pane casereccio, pane integrale, pane bianco, pane alle noci e alla ricotta fresca e tre dolci tipici, krapfen (crostoli sarentinesi) con semi di papavero o marmellata, Germkiechl con mirtilli rossi (fette speziate con marmellata di mirtilli rossi) e strudel di mele.

Emozioni e sentori di montagna Le due ultime chicche sono dedicate ai profumi locali e alle emozioni che essi infondono: la cioccolateria del maitre chocolatier Oberhöller ci ha regalato la scoperta del cioccolato unito allo yogurt Mila, alle fragole, agli asparagi, alla birra e all’autoctono pino mugo. Le sue praline ci lasciano deliziati come pure le sue creme, tra cui quella di nocciole e cacao variegata allo yogurt … Anton Oberhöller scrive “Raffinato, sensuale e fonte d’ispirazione: gli amanti del cioccolato conoscono l’essenza della dedizione incondizionata. Chiudete gli occhi e assaporate il gioco della seduzione, che crea istanti di pura felicità”. Ed eccoci arrivati alla fine del nostro itinerario nella natura e nei profumi della terra: l’olio di pino mugo, il fieno alpino, l’olio di legno lunare e di pino di Trehs ci raccontano la forza vitale delle montagne e, come un grande vaso di Pandora, ci svelano le ricette segrete dei rimedi popolari, nati dalla sinergia tra uomo e territorio e dai ritmi profondi di chi ha saputo far tesoro delle piante locali.

LINK DELLE VARIE AZIENDE www.mila.it www.mirsarner.com www.sarntal.com www.hoelbriegl.com www.hotel-olympia.net www.rohrerhaus.it www.oberhoeller.com www.trehs.com www.steinobjekte.com www.braunvieh.it www.selbergmachts.it

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