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Ingredienti :
rosolare un cipollotto fresco affettato finemente in un buon olio extravergine d’ oliva e aggiungere un chilo circa di ortica fresca della nostra campagna precedentemente sbollentata ,strizzata e sminuzzata in modo piuttosto fine. Aggiungere un paio di patate tagliati a pezzetti ,del timo ,del buon brodo vegetale e cuocere per circa mezzora .
 
Impiattare completando con dei crostini di pane preparati dorandoli dolcemente nel burro (potete utilizzare il pane raffermo) e completare con un goccio di olio extravergine d’ oliva e ,a piacere ,anche qualche rosellina di pancetta caramellata per dare un tocco di sfiziosità .A questa ricetta tradizionale ,che cerca di valorizzare le erbe spontanee del nostro territorio ,cremasco potete aggiungere anche delle quenelle di ricotta fresca  o di formaggio spalmabile fresco del nostro territorio .
 
La crema di ortiche si può consumare anche tiepida e in accompagnamento ad un antipasto oltre che come primo piatto .Per la raccolta delle ortiche il periodo consigliato è proprio quello primaverile .La parte interessata della raccolta comprende la porzione aerea della pianta e i getti giovani .Si può consumare fresca oppure si può conservare in un luogo arieggiato e al riparo dalla luce .
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L’ arrivo della primavera e il periodo intorno alla Pasqua vede come protagonista della tavola dolce una torta classica ,un’ eccellenza molto nota nella regione campana ma che ormai sta spopolando sempre di più anche nella nostra Lombardia e quest’ anno è tornata particolarmente in auge.

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Quando l’ agricoltura ,tra le mani preziose di una donna ,riscopre il valore di un frutto spontaneo dell’ Alto Appennino Modenese e la sua versatilità in tavola e come complice perfetto di bellezza e di salute :il Mirtillo nero selvatico .  

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La festa del Carnevale è custode preziosa di antiche ricette .Segna il tempo del senso e il tempo del calendario ,il tempo dei gesti lontani e lo spazio del ritrovarsi in una comunità .Recuperare le antiche tradizioni che si tramandano di casa in casa ,di chiacchiera in chiacchiera diventano una bella occasione di riscoperta della nostra identità individuale e collettiva .E poi le chiacchiere o frappe o lattughe ,come si vogliono chiamare,sono da sempre il simbolo di allegria ! 

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