La poesia e' un risotto all' acciuga di Alberto Naponi

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Un viaggio inaspettato nelle meraviglie della cucina e della vita ."Ogni ricetta e' un' avventura e si nutre delle mie emozioni .E' poetica ed estemporanea come lo sono io .."
 
Quando ho assistito alla presentazione di questo libro e l' ho acquistato non ho fatto in tempo a fermarmi a parlare con l ' autore .Poco tempo fa pero' ,l' ho incontrato in una trattoria cremonese e allora sono corsa a farmi scrivere una dedica (guai ad avere un libro senza dedica !)...e che dedica !Alberto non poteva scrivermi una frase piu' bella :non so come facesse a saperlo ,mi ha guardato negli occhi e mi ha detto che gli sembravo una persona "sognatrice ",una persona che crede ancora nella favola della vita .Gia' ,cosi' ha detto ,cogliendo in pieno me stessa .E allora non posso che sfogliare e risfogliare  questo libro in mezzo alla lavanda e al rosmarino del mio giardino .La lavanda ,da sempre simbolo di buon auspicio e pianta dedicata  alla dea lunare Ecate ,misteriosa protettrice dei maghi e il rosmarino con il suo affascinante significato di "rugiada di mare ".Qui ,in mezzo a questi profumi ,si puo' gustare il libro in tutta la sua pienezza .Sfogliandolo insieme ,ho fatto vedere ad Alberto che ho sottolineato ,a matita, tante frasi che mi hanno colpito .In realta' buona parte del libro mi ha stregato .Lui ,l' autore ,e' un personaggio assolutamente eccentrico ,conosciuto per aver partecipato alla terza edizione di "MasterChef Italia",e' difficile da definire :pittore ,judoka ,presunto geometra ,sicuramente ottimo pasticciere , talentuoso e romantico uomo di viaggi e di curiosita' e invidiabile inventore ,in campo gastronomico ,di ricette che uniscono  qualcosa di antico e qualcosa di nuovo .
 
Con la sua travolgente simpatia  ci presenta un libro pieno  di racconti ,ricordi ,sentimenti e pensieri intrecciati alle sue ricette salate e dolci ,di vecchia tradizione cremonese ma ampiamente arricchite dalla sua verve ,dalla sua inarrestabile gioia di vivere e di comunicare ,dai suoi incontri illuminanti .Tutta la sua vita e' un sogno e come dice lui "Se e' stato un sogno ,di certo l' ho sognato ". E' nato e vissuto inizialmente a Cremona in un ambiente molto signorile e ricco di cultura :una mamma scrittrice ,un padre pittore e un nonno raffinato pasticciere hanno accompagnato il suo amore per l' arte tout court plasmandolo alla bellezza.Alla ricchezza materiale sono poi subentrati nel tempo i viaggi ,le avventure amorose ,le cene infinite con gli amici ,i personaggi eccentrici  ,le esperienze esaltanti e quelle rovinose ,le sue fughe e i suoi ritorni ma sempre pochi baluardi : il gusto ,la poesia ,il sentimento ,il desiderio di inseguire i profumi piu' sfuggevoli .Il libro e' gradevole da leggere ,profondo ,denso di umanita' e di sensazioni ,persino negli elenchi degli ingredienti sembra di poter essere li' con lui ,a rivivere quei momenti .E' un racconto intrigante ed esaltante :" Il mio sogno tra gli odori ,i colori e i sapori e' iniziato nel biscottificio dei miei nonni e continua oggi nella mia cucina sentimentale ...".Dietro ogni ricetta un ricordo ben preciso .
 
Mai come in questo libro si comprende come la cucina cammini in un binario parallelo al nostro vivere quotidiano :si passa cosi' dalla sua adorazione per una mamma capace di cavalcare i  sogni al profumo delle mandorle che impregnava il suo cortile  ,dal suo essere bohémien con la Porsche alla sua avventura di falso geometra in Libia ,dalla sua casa  vissuta come un' osteria alla sua follia da giocatore di casinó e al suo eterno amore per la citta' di Cremona ,nello stesso tempo rifugio e baluardo .In mezzo alle ricette corre tutta la sua vita e si scoprono piccoli spaccati del territorio cremonese ,ma anche di Milano ,di Venezia ,dell' Africa  :"Ho respirato arte e pittura sin da piccolo ,mischiati all' odore dei biscotti e della pasticceria ".I piatti proposti e raccontati nel libro ti colgono tra le righe all' improvviso ,proprio come il pensiero della sua vita e ti viene voglia di metterti subito ai fornelli ,forse per riprovare quelle stesse  sensazioni cosi' forti .Si passa dalla Pastasciutta alla zingara ,il piatto dei ritorni della sua mamma,ai fagiolini dall' occhio e cotenne che ricordava le zuppa offerta a Cremona nelle osterie a novembre dopo aver ammazzato il maiale ,dai famosi bombonini ,venduti in modo geniale dai suoi nonni ai bambini delle scuole elementari ai Savoiardi fatti a mano e alla elegante Zibaldona che "si realizza con tante cose buone e molti pensieri dolci ".
 
Tanti i riferimenti anche ai suoi viaggi e alla sua terra d' origine :il Dolce Soraya ,dedicato negli anni Sessanta alla principessa d' Iran bellissima ma dagli occhi tristi ,i  biscotti Cavallucci come omaggio assoluto  alle mandorle ,la Pastasciutta alla Tognazzi che Alberto frequentava nella tenuta di campagna di un suo zio ,il Lesso con le ciliegie con i ricordi del periodo a Brera e con l' amore per i colori ,la Frolla grassa con i fioroni ,il mitico Bussolano ,ciambella originaria di Mantova e Cremona ,il cotechino con lo zabaione ,le sue invenzioni come il Pan Torrone ,il Pan Mostarda e l' imparagonabile Boscolivo ,un biscotto aperitivo tra il sacro e il profano e ,infine ,alcune sue proposte dedicate all' amore o meglio alle "Paperine ,come le definisce lui .Non poteva di certo mancare il dolce dedicato ad una donna amata ,la "Triestina "dedicata alla Titti,  e la "Dolce Luisa "dedicata alla bellezza pomposa di una fra le donne per lui piu' affascinanti di Cremona .Le ricette si intersecano alla sua vita che pian piano "comincio' a essere scandita dalla vita stessa ,dal vivere tutte le situazioni possibili e gli incontri ".Cio' che piu' mi ha colpito nelle sue parole e' l' amore profondo per la cucina come per la vita :"io non ho mai mangiato solo per alimentarmi ma sempre per gustare e sentire i sapori .Con i soldi o senza soldi ,ho sempre assaporato piatti stupendi e nei posti migliori ".
 
Nell' indice  del libro  spicca il fatto che predominano dolci e creme  e del resto Il biscottificio del nonno ,la pasticceria ,l' arte e i colori  sono stati sempre inseparabili nella sua vita :"ho respirato arte e pittura sin da piccolo ,mischiati all ' odore dei biscotti e della pasticceria ".E tra i biscotti raccontati ,tra meringhe e lingue di gatto , spunta fuori anche l' amaretto che "in cucina dà un vero tocco di finezza ..e' un francesismo ":Alberto ricorda i tortelli di Cremona ,di Mantova e anche inevitabilmente  il tortello cremasco in cui esso viene mischiato all' uva sultanina ,al cedro candito e al mostaccino .E siamo cosi' giunti alla fine di una favola :"Con tutta la vita strana che ho avuto ,forse non ho vissuto davvero ..Il sogno ha in se' uno splendore innato ,ha la capacita' del diamante di brillare da tutte le sue faccette .A dirigere il sogno della vita ,dei desideri ,e' un genio ,quello che se nesta quieto nella lampada ,finche' il suo guscio non viene sfregato .Chiudendo il libro mi sono chiesta se avessi gia' risvegliato il mio genio .Chissa' !
 

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